Piove
da due giorni, non grandi scrosci ma un andare piano persistente con sprazzi
ventosi e di sole, ecco come si presenta la mia montagna in questi primi giorni
di maggio . Tutta verde tenue delle prime foglioline messe dai faggi al verde
dei prati non troppo ospiti di fiori. Il giardino è stato rasato prima che cambiasse
tempo e adesso non resta nei momenti di sole che raccogliere i fiori delle
camelie che appesantiti dalla pioggia cadono sul prato. Lungo la siepe di
ceraso attirano la mia attenzione diversi gusci di piccole uova rosastre, le
conosco bene sono di nido di merlo. Si sono schiuse e nuova vita è presente
vicino a casa.
Più giorni ormai che seguivo il pedinare di una femmina e lo
svolazzare di becco giallo ecco spiegato il dilemma.
Sufficiente che mi avvicini al rosmarino appoggiato alla tuia che svolazza via
la femmina.
Bene non avvicinarsi e tenere a freno la curiosità e guai a parlarne in casa
correrebbero tutti a vedere i nascituri. La femmina pena poco a sdegnarsi e abbandonare
i piccoli.
Sorrido soddisfatto merito anche la pace che regna in questo angolo e che rende
sicuro anche il nidificare.