giovedì 12 dicembre 2019

Siamo alle solite




Con la prima neve ampiamente pronosticata il solito ingorgo sulla salita che dalla piana sale quassù sulla montagna Pistoiese.
Autoarticolati senza catene di traverso e mezzi inadeguati per dare aiuto.
Furgoni con avventurieri a bordo scivolati di traverso nelle fosse laterali manco uno ma tre uno dopo l’altro.
Il fornaio ha lasciato il pane nella inferriata della finestra, lui è uno dei nostri un montanaro. La Misericordia ancora non è passata per la consegna dei farmaci come il Giovanni che come un orologio va al paesello per il caffè. Si potrebbe rimettere l’orologio ma lui alle 9,30 passa. Lo scrivente è in pausa colazione: pane e mortadella dopo aver spalato il sentiero che porta alla legnaia.
Bianca anche questa volta, segno bono.

Oggi si festeggia la M. V.di Guadalupe


mercoledì 27 novembre 2019

Eh...Tre



Stamani è circolata una bellissima notizia nella borgata
Sono in arrivo il prossimo anno tre bambini, tre nuovi borgatari.
Due femmine e il terzo arrivo ancora non sappiamo, ma la suocera futura nonna non stava nei suoi panni.
Una gioia spontanea che cresce dentro ho provato, gratis senza nulla da rendere, come i monti che mi circondano mi donano ogni giorno.
Siamo in pochi e il vedere carrozzine prima e marmocchi che giocano nella piazzetta non ha prezzo.
La voce di Gosto che parlando alla fontana con la Brigida che erano nati 12 coniglietti è passata in secondo piano.
Piove anche stamani e il fornaio non è ancora passato, ma i camini fumano alla grande

Il fosso della frazione

martedì 19 novembre 2019

non ci voleva




Bello il camino che vampa e prende l’attenzione con quei colori così caldi e luminosi. Al camino si sta con la luce spenta nella penombra della stanza, un filo di musica e mente libera.
Stamani la borgata si è svegliata dopo una notte ininterrotta di pioggia, silenziosa ma intensa.
La sorpresa nell’uscire di casa dopo il bombardamento di notizie meteo catastrofiche è stato il grosso tiglio franato nel giardino di Attilio sotto la fontana. Inispiegabile il fatto dato che non ha tirato tanto vento a questi giorni, ma stanotte proprio no. Forse una potatura sbagliata che ha fatto gravare tutto il peso tutto da una parte e dalla parte esterna alla strada. E’ caduto nel giardino altrimenti avrebbe fatto anche danni non solo ai passanti ma alla macchina parcheggiata abitualmente lì accanto.
Notiziona la borgata avrà a anno nuovo due nuovi arrivi: due bambine,
grande la provvidenza.

giovedì 14 novembre 2019

Bianco brinata stamani




Stamani tutta la borgata si è svegliata avvolta in una spessa coltre di brina, tutto bianco come se fosse nevicato.
Ieri sera un tramonto spettacolare di un arancio da scambiare il tutto come una grande spremuta.
I camini tutti fumanti già dalle 7 e nemmeno un gatto in giro tutti accanto al fuoco.
Nell’aprire le persiane una ventata di freddo che mi ha svegliato ben bene.
Dopo poco anche il mio camino vampava alla grande e sorseggiare il caffè con la schiena ben esposta alla fiamma era una goduria.
Ho cambiato cappello fa caldo se copre anche gli orecchi.
Dimenticavo che sono tornato lunedì da Natuzza in quello di Calabria a Paravati.
Due giorni di grande carica spirituale, addolcisce il cuore, provate anche voi a pensare anche all’anima.

lunedì 28 ottobre 2019

il principe azzurro




Non so come è la vita in città o dove c’è tanta gente, ma qui si sta di molto bene. Grandi cose non capitano e i giorni sempre diversi a seconda di chi li racconta e chi li sa raccontare.
Il Dante le sa raccontare e dove non arriva la realtà mette la fantasia così capita di ascoltare racconti che non stanno ne in cielo ne in terra. L’ultima è che ha i conigli alti fino alla sua cintola per poi scoprire che se si prendono per le zampe posteriori la cosa si può fare.
La Susy è confortata dalla presenza ogni sera da un be rospo sullo stoino di casa. Come arriva a girare la chiave per l’ultima chiusura della porta di ingresso trova da tempo un rospo che la fissa.
Lo chiama il suo principe azzurro ma non si azzarda a baciarlo.
Con la cassetta e l aiuto della ramazza lo adagia nel giardino.
Nella fattoria di Luigi sono arrivate 5 belle mucche da latte.
Non so da voi ma qui fa ancora caldo.



domenica 6 ottobre 2019

il Boccia




E’ diverse mattina col sole alto viene in piazzetta il Boccia.
Bastone, passo lento e berretto sulle 23.
Si avvicina ai 100 ma non molla col sole esce e non vuole la Rachele, la figlia, dietro. La salitella lo rallenta, ma non lo ferma.
La panca accanto alla mia facciata lo ospita fino a mezzogiorno quando lo chiamano a tavola.
- sta bene e è anche di appetito commenta la Rachele.
non sta mai formo e suo coltellino nel panciotto prende vita nelle sue mani. Scivola sugli stecchi per farne petali e sul bastone per fare emergere scritte e  cerchietti che lui dice sono bruchi che scappano, Hanno paura che li schiacci.
il Boccia, la nostra enciclopedia di storia
Che San Serafino il santo dei boschi lo protegga

domenica 22 settembre 2019

Eugenio




Ha scritto la Romana sul social della borgata
“in c..o ai ben pensanti, il mio Eugenio non è nero ne biondo ma perugino”
Ci sono stati duri commenti per l’uomo della Romana trovato in chat
Perugia o giù di lì e guai in sua presenza commentare …
La ragazza non di primo pelo ma piuttosto una bersagliera si  è sempre destreggiata in passioni travagliate.
Fosse la volta buna che si accasi e che pensi al lavoro e a farsi una vecchiaia tranquilla.
 Il cuore non invecchia dice il Gosto e la Filomena … quella non invecchia mai … e  Fonzio …. ma puzza ….
Ieri sera è rientrata prima di cena, cosa strana, con quel signore e fatto tanto rumore per aprire la porta di casa; per farsi notare in quell’occasione …
Eugenio non è più dell’erba di maggio e stamani tregua piove e tutti in casa.
Domani le male lingue …

sabato 31 agosto 2019

settembre




Non so se ricordate la piuma di Forest Gamp
La storia propone imprevisti, gioie  e dolori, ma qui non come lì, cose si ripetono stagione dopo stagione.
Con la fine dell’inverno i borgatari tutti negli orti e nei giardini per riparare e seminare perché la stagione che verrà promette sempre bene.
Quest’anno il maggio ci ha tradito per cui chi aveva seminato prima ha dovuto con giugno riseminare, la nevicata del 15 maggio ci ho proprio fregato compreso i meli e peri già in fiore.
Settembre e si raccoglie, le aie dinanzi alle case si coprono di lenzuoli che raccolgono fagioli a seccare, griglie con fichi, graticci con nocciole da smalvare. Qui le nocciole prima che arrivino i ghiri e scoiattoli si raccolgono appena hanno la testa marrone
Così la Norma mi ha messo sulle ginocchia una tinozza.
 - Andrea mentre ti riposi pulisci queste nocciole

mercoledì 21 agosto 2019

come nella mia taverna ....




In questi giorni di gran caldo è facile fare elogi alla propria taverna per il fresco che ci si gode … da pelle d’oca per il G.
Tanto è vero che stamani ha avuto la conferma dagli ospiti indesiderati che erano rimasti nella trappola, 3 topi. Meglio di loro a chi chiedere conferma del fresco, dato che hanno scelto il G per le ferie estive.
Di animali nella borgata assai, da istrici nei giardini a cerbiatti che brucano i girasoli che fanno capolino dalle recinzioni, a volpi che nottetempo mangiano nelle ciotole dei cani e gatti, ma stiamo in montana a ridosso di faggete e castagneti...
Non pensiamo male per i topolini e la loro scelta, ma che il gatto di casa sia scappato via appena il G ha minacciato di aprire la tagliola si

sabato 3 agosto 2019

Come l’amore: rosso




Non è più con noi M….Viveva in un monolocale, una stanza con angolo cucina e bagno minuscolo.
Gli ultimi giorni erano un dormiveglia e uno stare ad ascolate con occhi attenti. Il sorriso appena accennato quando si lasciava sorprendere da visite o regali inattesi. Mi chiamava con un filo di voce e apettava il racconto del mio fare ….come se ricordasse tempi passati della sua giovinezza.
- le tue mani parlano del tuo fare
mi diceva con occhi schivi
La sera prima si raccomandò per vedermi
- Andrea non ho altro, ma quel cactus prendilo tu e tienilo per me .
D’estate gli teneva la porta aperta e d’inverno se ne stava in un angolo del bagno.
Non ho solo quello di ricordi nel mio vivere quotidiano: la zappa di Francesco, il rastello di Fonzio, la martellina da minatore di Roberto….
Storie lunghe di affetti, di strette di mano con lo sputo sopra a suggellare un contratto….
da ieri quel cactus ha messo un boccio, è rosso come l’amore non dimentichiamolo

mercoledì 17 luglio 2019

fiori

Questo freddo non ci voleva, il caldo di fino a 10 giorni fa aveva fatto miracoli sulle mie tante piante grasse.

Fiori anche rari come quelle del prunus marrone portato come una reliquia dal Ciad, come una cardo preso a Lanzarote e poi quelli cercati e trovati nei mercatini di mezza Europa e i più preziosi in Turchia.


Dopo circa 12 anni non so per la piena maturità della pianta o per i 34 gradi di questi giorni addietro è fiorito un ibrido dicono di un cactus originario del Messico.
La cosa che mi disarma sono i nomi strettamente latini o impronunciabili del dialetto dove sono spontanei.
Vi allego tre doto, bocci e fiori e spero piacciano e incuriosiscono.   


domenica 30 giugno 2019

in quel modo lo sapevo fare anch’io




Una strana estate questa, mancano tanti personaggi per renderla come le precedenti
Nella borgata ci ha lasciato la signora svizzera con i suoi infusi e tisane
La Brigida solo belingozzi e le crostate croccanti … scordiamocele
Nella campagna però manca il ronzio delle api
La fioritura è stata guastata dall'ultima nevicata di metà maggio ma nei fienili non c’è più quel ronzio e nemmeno sui piastroni della fontana, file di api a dissetarsi.
In compenso non mancano gli episodi che fanno ridere e dire:
 - … la fantasia degli uomini è infinita.
Il Guidino 5 anni si è offerto aiutante degli imbianchini che rinfrescano la mia taverna e dopo un’ora di non sapere dove era finito e credo dopo 3 docce è riapparso il ragazzo, tanta era la pittura che aveva addosso.
Diamo colpa al caldo, ma stamani il Lorenzo ha cercato di entrare in garage senza aprire il portone. Un gran botto e da rifare il portone e il dietro della panda
Bella l’esclamazione della  Roberta:
- in quel modo lo sapevo fare anch’io

giovedì 6 giugno 2019

il cattivo




Così mi ha appellato il piccolo Francesco:
 - Cattivo....
Il bello è sempre stato Lorenzo che hai suoi tempi faceva stragi di cuori nelle piste da ballo paesane forse anche perché era fra i pochi ad avere per l’occorrenza le scarpe fine e non gli scarponi.
Il Brutto il Fonzio visto che da giovane aveva tirato di box aveva il naso storto.
Oggi dopo la puntata di Biutiful nello spazio pubblicità come al solito le comari si sono ritrovate nella piazzetta e non come al solito. ma urla di paura mi hanno fatto correre dal portico per la pennichella sulla strada.
Preiso per raggiungere la borgata per la strada asfaltata si costegiano muriccioli e ringhiere una specie di corridoi.
Ecco il perché degli urli; una serpe bella verde  lunga più di un metro tentava il trasferimento tra un orto e un altro.
La mal capitata ha scelto il momento meno opportuno e
-Ammazza, ammazzala Andrea….!!!!
Una bastonata ben messa e la poverella è rimasta immobile forse tramortita.
La finita la Iole che forse in quei gesti non solo ha fatto morta la mal capitata biscia ma anche le malvagità del mondo intero tanta era la foga ed energia: un battuto.
Ecco perché il cattivo:  Andrea il Montanaro

martedì 28 maggio 2019

auguri Rodo



Sapevo di avere il pollice verde, ma così è un sogno.
Ricordo quel giorno al garden, alle prese con la scelta dei fiori per allestire i terrazzi.
Sulfinie? Gerani ad edera? Amanti del sole?
Poi una composizione destinata al monte dei rifiuti con un solo fiore appassito di rododendro con tre foglie.
- Che ne fai di questo tirandolo su dal cesto?
- Lo butto
- allora lo prendi io
Eccolo come lo vedete in foto, ma sono passati 30 anni e adesso è alto 3 metri e una apertura di 2.
Sboccia adesso, in climi più morbidi sono già sfioriti e io mi godo questa meraviglie con fiori giganteschi.
Auguri … Rodo altri 30 di questi anche se io non ci sarò.
Non chiedere mai troppo, la mia filosofia.

venerdì 10 maggio 2019

il LIesina


Nel fondo valle scorre il torrente che ha scavato la valle stessa, il Liesina che come una lesina si incunea tra argini stretti pendii e piccoli slarghi.
Il sentiero è praticabile solo da chi sa mettere i piedi nel posto giusto e aprirsi il varco tra vitalbe e con la roncola. Camminare poi lungo il torrente tra massi e sassi resi viscide da muschi è da porgere particolare attenzione.
Il mio andare si è fermato in prossimità di una avvenuta frana di tempo addietro e impedisce a meno di entrare in acqua il camminare. Questo è i racconto ma il fermarsi anche solo per una foto credetemi è fantastico e ripagante.


Che bello è la mia montagna con il verde tenue del mondo vegetale in boccio, il frullare dei martin pescatori e gli scrosci di rivoli laterali che scendono da altre sorgenti.
Viene freddo e particolari di abitanti vegetali di quei luoghi spingono alla preistoria dato che il resto dei boschi sono stati impiantati nei secoli passati come i castagni e le recenti robinie.
Stupisce il cambiare di quei luoghi inverno dopo inverno.
Vorrei tanto farvi da guida in questi luoghi…


giovedì 2 maggio 2019

Cantar maggio




Maggio e il primo nel mondo si sfila per festeggiare la festa del lavoro, ma nella nostra montagna e in particolare nella nostra borgata si fa festa e basta. Si festeggia la bella stagione il mese delle semine non solo degli orti ma anche degli amori sperando in buoni risultati
Tempo addietro i giovani facevano le serenate alle promesse e anch’ io l’ho fatta alla mia amata, mia moglie adesso.
Era un’occasione per dire a tutti quella ragazza che al canto si affaccia alla finestra e saluta è presa, è mia.
Adesso si organizza un pomeriggio mangereccio e con canti e suoni fino a buio. Quest’anno tanti dai paesi vicini e manco la piazzetta le conteneva tutti. Vino a fiumi con coltelli che si arrotavano su formaggi e insaccati.
E’ stata una bella festa e il tempo ci ha assistito.



lunedì 22 aprile 2019

la pioggia mai il giorno prima


Non so se è un vantaggio o una negatività vivere in una piccola borgata .Già che siamo in un periodo di feste religiose è d’obbligo fare alcune riflessioni riguardanti la mia chiesetta.
La nostra chiesetta, oratorio, è 8x3 metri con un altare e diversi santi tutti l’uni  accanto agli altri, dono dei borgatari ora devoti per l’uno con l’acquisto della statua, tutte alte un metro e venti circa.
Una bella parata lungo il muro posti su piedistallo belli robusti.
La cosa curiosa è che essendo pochi 19, tutto è nella volontà del parroco del paese vicino per le cerimonie escluso funerali si intende.
Da qualche anno giochiamo sempre in anticipo:
I morti si santificano per i Tutti i Santi;
da noi il Bambino Gesù nasce alle 21 del 24
le ceneri il pomeriggio prima
la candelora lo stesso
la Resurrezione il sabato alle 21
Chi sa se l’ascensione l’avremo il pomeriggio prima…?
39 giorni non come 40 citati anche nel vangelo.
Di vantaggio che ci facciamo gli auguri due volte con bevuta: fra di noi prima e con gli amici del paese vicino il giorno dopo.
La Brigida è tornata con una amica Filomena che parla solo francese, ma dice di saper fare bene le lasagne…
Il primo è assegnato come il dolce di nonna Brigida alla prima festa borgatara.

buon 25 e primo maggio…



venerdì 5 aprile 2019

basta poco

l'incendio che ha minacciato l'uliveto di un mio conoscente, una notte di duro lavoro ma ce l'abbiamo fatta.

non ho trovato ne donne ne uomini brutti da paragonare ad una strega tra le mie foto e allora ho preso dal web


Proprio vero che basta posare gli occhi e emergere tanto del passato. Ricordo di quel pettine di osso con un dente si e 2 no lì per terra e la voce della nonna: - non toccare che quello è il pettine della strega… Si, tra le fiabe che la nonno raccontava c’era quella di Biancaneve della strega che faceva paura da tanto era descritta brutta e cattiva. Era bastato poi vedere quell’immagine per ricordare la cattiveria che emergeva da quel ritratto. Così per evitare che raccogliessimo anche quel pettine la parola magica aveva fatto immediato effetto. Ricordo anche Fabio con suo capello lungo dalla fronte alla nuca imbrillantinato e che lisciava con un pettine simile anche quello mancante di alcuni denti. Lo teneva nel taschino della logora giacca e non so se per vizio o per diletto molto spesso ci passava il pettine che lasciava dei solchi nel capello d’argento.

giovedì 14 marzo 2019

aprile ne faccia un barile

Feroce siccità sui miei monti e la natura ne risente e da segnali.
Il nocciolo ha perso tutti i gattini mentre il sanbuco e il carpino ancora non ha sbocciato.
I tronchi recisi di fresco non piangono linfa in abbondanza.
Sorgenti millenarie  e fossi a secco e dei 2350 millimetri di pioggia annui che cadono qui credo che siamo a poche decine dall'inizio dell'anno.
Ecco come ara il fossi dell'Aiale che attraverso per andare a paese.


Guardate adesso come è in secca, sconcertante e io mai avevo visto una cosa così


Chi sa?
Tutti opinionano ma pochi seguono i consigli, meditiamo


sabato 23 febbraio 2019

Dare una possibilità



Le mani in tasca il nonno teneva quando tirava il vento come oggi
Ricordo che camminava piano mentre io correvo avanti poi mi voltavo per vedere quanto lo avevo lasciato indietro. Quando camminava spedito ero io a rimanere indietro a saltare di sasso in sasso sul selciato che potava al castagneto. Era una camminata di lavoro, ma quel sabato si andava per vedere  come si comportavano i nuovi innesti.
Ricordo di essere tornato indietro, il nonno fissava un giovane castagno scortecciato dal morso forse di un cervo. In quei giorni diceva che rimettono le corna e hanno bisogno di tanti minerali  e le piante giovani in succhio ne sono piene
Arrivati dove diverse ceppaglie di due anni erano state innestate con mazze di castagno domestico:
- nonno questa mazza non sta germogliando sembra secca
 - non aver furia Andrea, dagli un’altra possibilità
Adesso è un bel castagno generoso e bello anche a vedersi.

sabato 9 febbraio 2019

Le casse piangono



Nella mia convalescenza, mi sono unito al gruppo di donne e Gosto che hanno preso l’incarico di ripulire il ripostiglio della nostra Chiesetta 10 metri per 6. Un  corridoio scannafosso dietro l’altare dove troneggia Maria del Carmelo.
Lo scrivete incaricato di aprire e controllare il contenuto di alcune scatole chiuse con lo spago.
Il Gosto le scarretta verso l’ultima panca 6, dove lo aspetto io. Nulla di speciale nemmeno quello cercato: l’elenco di coloro che l’hanno costruita. Scartoffie in latino, mozziconi di candele e foto di chierichetti preziosissime, giornali dell’epoca fascista e un presepe ben rincartato statua per statua.
In una cassetta di legno aperta facendo leva con un cacciavite un panierino minuscolo con tante monetine degli anni trenta. Chi sa chi le aveva in custodia e l’ha nascoste lì.
Per quello che me ne capisca io molti sono aquilotti e altre non saprei.
Credo che andranno nella pesca di beneficenza in questo ferragosto, con la tinteggiatura che andremo a fare non so quanto dovremo spendere e le cassa non sono vuote ma piango da tempo.
Fateci gli auguri perché qualche benefattore si fruchi in tasca



giovedì 31 gennaio 2019

mi sento zio




Stamani il guittire dei due maialini d’India non si è fatto sentire. Un delicato silenzio dalla gabbia non si percepiva con quello che taceva fuori casa.
La neve che tutto copre e tutto ovatta faceva la sua brava azione di silenziosa protagonista.
Il caffè, sul fuoco, le persiane che si aprono, lo scorrere dell’acqua che riempie il bicchiere la cerca del telecomando e il clic.
Due passi verso la finestra e la sorpresa
-Sono nati
- sono sei
La Birba che da giorni gravida e grossa come non mai si era decisa a partorire.
Sei maialini d’India tutti ben nascosti tra mangiatoia e lettiera, protetti da Ciuffetto  e dalla femmina.
La manciata del mangiare , le bucce di mela e foglie di radicchio hanno attirato piccoli e grandi ad uscire dal loro nascondiglio.
Un’allegra tribù tutti attorno alla ciotola e sorpresa con i piccoli di alcune ore di vita alle prese col radicchio.


mercoledì 16 gennaio 2019

Poldo






Poldo è il vagabondo della borgata, un padrone lo ha ma preferisce accattonare tutto quello che è commestibile da chi glielo offre, cioè dove si presenta a testa bassa ogni volta che sente il bisogno di mangiare e quello capita spesso. Da giorni nell’aia non si vedeva ma spesso emigra anche alle case alte dove ha una compagna pelosa come lui.
La razza non so, un incrocio tra un maremmano e una cane da caccia credo.
Ha i suoi begli anni e ormai sono più di dodici anni che Garmano lo ha adottato.
In questi giorni di freddo lo si trova notte e mattinate nella stanza adibita a caldaia di Severino, lì il caldo non manca. Oggi al rientro appena sceso dal PIK l’ho visto dinanzi alla porta di casa e la signora non si deve essere accorta di nulla.
Ho messo la pentola grossa sulla stufa e
- che intenzione hai di cuocere con quel pentolone?
Visto il Poldo che era in attesa e attentissimo ai mie movimenti ha intuito
Abbiamo diviso un kilo di mezzi maltagliati al ragù.
Poi scodinzolato si è fermato dinanzi alla porta in attesa che gli venisse aperto.
Quelli in foto vengono dal web


martedì 1 gennaio 2019

un dono semplice ma di cuore



Ricordo ancora quel giaccone di pelle nera del nonno, delle sue grandi mani che stringevano le mie nel pericolo, la grandi tasche e le cose che non mancavano mai: il suo coltello, la cordicella ben ammazzata, un sacchetto di tela così strinto che occorreva cercarlo in quella tasca per tirarlo fuori.
Quella mattina del primo dell’anno di anni fa tirò fuori da quel pozzo senza fine una ghianda e mi porse il coltello aperto.
Fai un buchetto e così ruppi quella crosta ghiacciata e scavai con quella lama.
Già un grande privilegio impugnare quel coltello che non dava a nessuno poi con forza rompere quella crosta ghiacciata per una spanna di mano e la ghianda da porre in fondo e ricoprire.
Il nonno col calcagno finì l’opera comprimendo con forza quella poca terra e calaverna.
Oggi quella quercia è mia esclusiva la sento nel mio intimo come un essere prezioso consegnatomi dalla saggezza di chi mi ha voluto tanto bene.
Buon 2019 e spero tanto chi ha la possibilità quanto prima pianti una ghianda dove capita…la terra è di tutti