sabato 21 aprile 2018

festa


Marcello saliva su dalla Sassai per arrivare alla borgata
C’è festa oggi su nella piazzetta, si inaugura oggi la nuova fontana
La strada è ripida e il fondo pieno di sassi per la selciatura saltata dalle numerose piogge del passato inverno
Quando è entrato in casa avevo il pane appoggiato al petto per farne più fette per i commensali.
-        -  Posso
-         Vieni, mettiti  qui , allungando una siepe
La mia Lei intanto si era alzata per prendere un bicchiere
- Hai mangiato?
- Si un boccone e sono venuto su
Cosi si era aggiunto un piatto e lo stufato di coniglio con olive era finito tutto lì
-         - La Marisa ha subito un furto ieri l’altro, sono passati con una scala dal dietro
Aveva stupito Marcello
-        -  Non siamo più sicuri nemmeno fra questi monti…
-          
La fontana è stata inaugurata verso le 16 e per primo per un marchingegno ha buttato vino fino alle 18 poi acqua fresca  di sorgente.
La borgata ha fatto festa con dolci e arrotando un coltello prima su formaggio e prosciutto.
Il Giacomo con la fisarmonica ha suonato fino a mezzanotte.

venerdì 13 aprile 2018

sole


Sole da non crederci stamani e il sorriso che affiora sulle labbra aprendo la finestra e la persiana. Fermo a godermi l’azzurro non acceso, ma il giusto celeste e ammirare ancora i monti brulli, spogli.
La borgata non è silenziosa ma tanti canti e stornelli riempiono l’aria.
Merli, capinere, fringuelli…cince… danno il meglio di se.
Chi sa se dietro casa sugli ultimi campi gruppi di cerbiatti è a pascolare?
La mattina prosegue giù nella strada vicinale che porta al Pontel’Rosso.
Il trattore scende allegro sulla terra ancora bagnata e qua e la mucchi di foglie accumulate dallo scorrere della pioggia dei giorni scorsi.
Il torrente è pieno d’acqua ma non in piena, ormai la notte passata ha calmato la furia. Ne ha fatto le spese un pioppo di diversi anni, crollato di traverso. L’acqua ha mangiato la terra alla base e è crollato sul torrente.
L’aveva piantato il nonno e ricordo bene quella frasca appuntita piantata giù a forza e adesso diventata albero dritto e grosso, 60 centimetri di diametro. A quei giorni il nonno le chiamava frasche poi ho letto il loro nome è talee.
I prossimi giorni con la dovuta attrezzatura il grande pioppo sarà legname da segheria e da camino.
Sole non ci fregare ancora rimani

Foto di questa estate


mercoledì 4 aprile 2018

villa dell'Incoronata


La grondaia gocciola stamani e solo ben schiacciati contro la facciata si rischia di non bagnarsi, piove di quella fine. L’appuntamento era per le 9 ma Piero ritarda, sempre puntuale, però devo ammettere. La piana dinanzi a me è avvolte nella pioggia con foschia molto intensa verso il fondo valle dove la vista stenta a decifrare i particolari. Il campanile del duomo di Pistoia si vede a fatica e solo i cipressi di fianco sono più verdi del solito e ben in mostra di se.
Eccolo e infilata la grossa chiave nel portone ligneo cigolando si apre.
La vecchia e abbandonata casa colonica si presenta con un grosso stanzone vuoto con un bell’impiantito di cotto e due grosse finestre in facciata. Piero si prodiga a spiegarmi, ma non sento più il suo chiacchierare:
Un immagine 80x 60 mi ha preso, una litografia di una bellezza rara.
Mi rapisco in quei volti, in quella posa plastica….