martedì 20 febbraio 2018

vieni Andrea

Così mi chiamava Gilbertoietro quando sentiva la mia voce sotto il portico.
Era tempo fa, quando ero incantato dall’abilità di Gilberto di maneggiare legno, giunchi, salci e vimini.
Ricordo che quella mattina aveva per le mani una sedia da impagliare. Ore a osservare quanta pazienza e ricerca della perfezione di quell’uomo. Tornato dal Venezzuela dove aveva trascorso i migliori anni della sua vita adesso godeva di una pensione e il suo tempo non lo buttava.
- Prova Andrea
Così ho appreso quell’arte, arte perché è facile farlo ma bene e con intrecci diversi è un’arte.
A distanza di tempo forse 20 anni un’altra occasione per tornare sotto quel portico e ricordare Gilberto e la sua arte e i suoi racconti.
Quattro francesine di un amico al quale non ho potuto dire di no.
La prima sedia così, così ma poi il lavoro è filato.
Gilberto chi sa se anche la su insegni agli angeli a intrecciare giunchi e paglia…

4 commenti:

  1. Visioni lontane nel tempo e vicine al cuore.Un omaggio a Pietro, mai dimenticato. Buona serata, Andrea.

    RispondiElimina
  2. Grazie Franca, non voglio dimenticare chi mi ha dato anche piccole lezioni di vita, non complicate ma sincere

    RispondiElimina
  3. Un'arte antica molto bella l'intreccio dei giunchi. Ti ha lasciato un prezioso insegnamento il tuo amico ed è stato un bel pensiero da parte tua ricordarlo con questa dedica.
    Come va? Tutto bene?
    Buon proseguimento di settimana!

    RispondiElimina
  4. Glicine fa freddo ma ben coperti nelle ore calde -8 del giorno qualcosa si fa. Il freddo tempra e mette energia, mi sento un leone.
    Da pomeriggio mette neve e anche stanotte,per noi montanari un inverno senza neve è sventura. Allegriaaa

    RispondiElimina