lunedì 29 gennaio 2018

uno sfottò rinascimentale

Gli sfottò erano in auge anche in pieno rinascimento e ne è una prova proprio in Firenze la culla di quel periodo culturale.
Il duomo di Firenze, credo l’abbiate in mente tutti, ecco proprio lì c’è uno sfottò.
Mappa
Esterno della cattedrale lato sinistro dove la navata si congiunge con le cupole laterali, la chiesa è a forma di croce.
Sotto il ricamo che po da luogo al tetto ci sono tre archi e nello sguancio tra il secondo e il terzo una macchia bianca.
Con una attenta osservazione si possono  scorgere due corna e un muso il tutto in marmo bianco di Carrara, un toro.
Si racconta che nella casa di fronte abitasse un fornaio con una moglie molto avvenente.
Come sapete il fornaio la notte panifica e la moglie se la intendeva col mastro muratore che tirava su la facciata del duomo.
Lo sfottò, il mastro fece scolpire la testa di un toro cornuto e lo face murare lì di fronte alla finestra del fornaio.
Il poveretto così ogni volta che si affacciava non poteva fare a meno di consolarsi con quella vista.
Se capitate a Firenze munitevi di pazienza e cercatelo.

giovedì 25 gennaio 2018

tempo barlaccio


Stamani il tempo non promette nulla di buono, la valle si è chiusa.
Nebbia che sale e nubi basse, niente di buono.
Il bar chiuso per incidente della barista e saltato l’appuntamento con la comune di passatempo
e allora
Sono appena tornato da Giovanni il pastore.
lasciato il pik dopo venti minuti di salita tra faggi e abeti l’ho trovato intento ad assistere il parto della Bianchina.
Bello camminare, lascia il tempo di pensare, di immaginare e ricordare.
Tempi di nascita, Pasqua è vicina e per chi fa questo lavoro è il tempo della raccolta.
Credo che conosca per nome tutte le pecore un centinaio più le capre.
Siamo scesi giù insieme, lui con l’agnello in braccio e la Bianchi dietro.
Li porta nella nurs dove un belato infantile ci ha accolto.
Allungato la mano oltre lo steccato divisorio sono stato accarezzato da diverse lingue calde e ruvide.
Buona la ricotta fresca su pane abbrustolito.

lunedì 15 gennaio 2018

Come sei lunga bimba mia

Fino all’ora l’avevo sempre vista in macchi a metà busto
Un saluto con la mano e tutt’al’più due parole a finestrino semi aperto.
La Galina è arrivata nella borgata dopo l’Epifania, figlia adottata da Attilio.
Quando si è messo con la Russa ha dovuto prendere tutto il pacco,sembra che vada alla grande il menage familiare.
L’altra mattina quando mi ha chiamato ero sotto il PIK ha fare manutenzione con un tappo dell’olio che non voleva svitarsi.
- Andrea
Con la coda dell’occhio ho visto due stivaletti e mi sono tirato su.
Ho dovuto tirare indietro la testa dallo stupore, Galina è almeno un metro e novanta, bionda con un sorriso speciale
- Ammazza bimba come sei lunga!!!!!
Il suo sorriso è venuto ancor più luminoso:
-Babbo lasciato a Bologna?
- Si, ha tanto lavoro.
Appoggiato alla turbina spazzaneve ci siamo conosciuti meglio con più di due chiacchere. Una ragazza speciale e senz’altro si troverà alla grande tra noi:
- oggi ti aspetto per il cicchetto sul muretto dalla Rosalba!!!!

venerdì 12 gennaio 2018

buona notte piccolo

Tanto tempo fa si racconta che un piccolo fringuello sfuggi dalle fauci di un feroce gatto, ma riportò la frattura di un’ala. Poverello il tempo passava ma l’ala non accennava a permettergli di volare a lungo.Si avvicinava l’autunno il tempo di lasciare le foreste Celtiche del nord e volare in lidi più caldi.
Decise di chiedere rifugio ad un grosso faggio ma il signor faggio lo schernì:
- non ho tempo da perdere con i pidocchi
La quercia:
_ ho da pensare alle ghiande quasi mature
Il ciliegio:
- ho da colorarmi tutto e fare una bella figura per questo novembre
Il castagno:
- ho troppo da pensare a questi cardi e alle castagne
Il Frassino:
- Ho da frustare l’aria quando tira vento
Il Nocciolo:
- ho i primi fiori da tirare su
Il fringuello infine si rivolse al vecchio e curvo pino
Commosso lo accolse in una piega del tronco e così affrontarono il rigido inverno
ma…..la madre Natura che aveva ascoltato tutta la storia fu implacabile, punì quegli alberi così poco ospitale facendogli cadere tutte le foglie.
Il pino si sentì fiero di conservare i suoi aghi così a lungo beffeggiato da tutti gli alberi e arbusti del bosco.
Buon Gennaio voi cavalieri del web che passate di qui