lunedì 17 dicembre 2018

non si butta via nulla



Anche la neve per questo Natale
proprio la spruzzata di zucchero sul panettone
se poi ho fatto bene i calcoli avremo anche la luna piena
speriamo che come l’altr’anno il coro non stecchi che suscitò una risata spontanea generale nella minuscola chiesetta.
Gli addobbi sono conclusi con la pena che tutto non si inceppi con queste file di luci sempre accese.
Presepi come soprammobili dove a fantasia ha voluto posarli e fuori il babbo natale, ma quello è un’altra storia.
Dopo i guai di ottobre la mannaia del dietologo è calata sulla mia testa:
- Andrea scordati vino, grappino, caffè al vov
e
Immaginate ho fatto babbo natale con tutti i bicchieri che non ho potuto usare in questi 3 mesi.
Mi hanno fatto tutti i complimenti spero piaccia anche a voi
Per voi naviganti che passate di qui: auguri, AUGURI, auguri


martedì 11 dicembre 2018

e sia festa, meritiamocela





8 dicembre e come tradizione si mette mano alla casa e fuori. E' passato Gigione col trattore e a traino un bell’abete.
Chi sa dove vorrà metterlo con le stanze di 2,60?
E' una vera carambola trovare il posto giusto x l albero, visto che il posto è quello che è nelle nostre case. 
Una mano la danno i cinesi con la loro accozzaglia di oggetti e illuminazione.  
La Francesca tutto su internet e il furgone si e' fermato più volte dinanzi a casa.
Tempo ma i risultati danno gioia e serenità.
Le foto sono di casa Pac


lunedì 19 novembre 2018

meglio al camino




Con i piedi allungati e pleid sulle ginocchia è un bello stare al camino.
Dalla pioggia incessante e mite di temperatura siamo passati a -5°C fino alle 10 del mattino e nelle ore calde 3-5 sopra. Un freddo che entra inatteso nelle ossa e trapassa il piumone e pizzica le guance.
la borgata si è chiusa in casa e tutti vanno frettolosi alle faccende irrimandabili.
La terra scricchia e rialzata dal gelo e cede sotto gli scarponi.
Il sentiero, la scorciatoia, che porta al paese è bianca di brina e dispiace farsi largo tra arbusti candidi.
Il bar, il profumo del caffè e i passatempo che fanno a gara a chi ha misurato meglio la temperatura mattutina.
- Alle 5 fuori dalla finestra -4
- non è vero il termometro appeso alla pergola ha segnato -6 come minima stanotte.
Per fortuna il caffè è bello caldo e dal macellaio non c’è fila.
Li silenzio, sono interisti e i 4 confetti presi l’ultima volta ha abbassato le euforie
A li
là mi ha dato un passaggio il Piero

sabato 10 novembre 2018

Tempi di amori



Sono già in attesa per andare al rio.
Cena un po’ prima e poi la in attesa che la comune si faccia sentire
Strano ma è l’ora dei Gufi.
Tempo di fare le coppie per i volatili notturni.
Per 11 mesi solo qua e là qualche gufata a rompere le prime ore della notte, ma da alcune sere è un vero concerto.
Se ne parlava oggi nella piazzetta con i vicini e stasera oltre a me e Gianfranco vedrai che verrà anche la Romana e marito.
Non ci sono vetrine e ne luci nella borgata da vedere, al massimo un ricambio di visita casa per casa ha fare una partita a carte.
Non ho assolutamente nostalgia della città o dei centri commerciali lasciati anni fa.
Adesso camino con le patate sotto cenere, un pizzico di sale e un sorso di rosso di quello buono.
Buona domenica naviganti che passate di qui


martedì 30 ottobre 2018

Bonjour



Stanotte un gran fracasso, il vento ha fischiato tra la fila di case come non mai.
Rumori di lamiere sbattute e stridori di ferri tirati ci hanno fatto compagnia tutta la notte
Qua e là tonfi e scrosci di grandine però grandi danni tutto sommato nessuno
Stasera uno stupendo tramonto ci ha regalato l’Ave Maria, che fa sperare bene per i giorni a venire.
La mattinata è passata a tirare su acqua dalla cantina di Gosto che si è trovato con 20 centimetri a far galleggiare bottiglie di conserva e barattoli di frutta secca.
Il bonjour della Norma ci ha fatto guardare verso la porta in cima alle scale.
La Norma come ogni anno è venuta a riprendere la mamma e porta con se in Francia.
Passati i morti ci lascerà e anche se a malin cuore, promettendo ogni volta di essere ancora tra noi a metà aprile dell’anno prossimo.
Non solo la Brigida mancherà per la sua compagnia ma anche per le sue crostate e il suo zabaione con le 10 uova con un giro di marzala.
Buon viaggio Brigida.

mercoledì 10 ottobre 2018

silenzio


Ormai si è fatto silenzio
gli ultimi rumori della faggeta sopra casa si sono quietati
Mi avevano accolto dopo cena sulla mia poltrona davanti casa voci di gufi innamorati.
Fa freddo e non scomoda il piumone e cappello.
Facile ricordare i caldi giorni precedenti lontano,adesso solo il moderare del respiro e la quiete che ti invade mi sazia.
Una spinta e un leggero dondolare e lasciarsi cullare in quella pace e un trasporto lontano di suoni e rumori.
Il montanaro che si rigenera che riprende il suo equilibrio e pace.
Sola luce della casa delle bambole infondo al giardino mi fa compagnia.
Testimone di schiamazzi infantili lontani

martedì 25 settembre 2018

verde speranza




Finalmente aria settembrina. Tramontana che scaruffia i capelli  che cercano il cappello.
Gosto col panciotto è passato con la sua carretta per l’orto.
Attilio con la russa a seguito caricava la macchina, un altro che torna in città.
La Brigida mi ha invitato a prendere il caffè da lei.
Vassoio con tutto coordinato
Verde piattini come la tazzina verde bordata in oro
Zuccheriera bianca con decori vegetali verdi
La sorpresa la moka verde.
- se non si spera in una bella giornata…, ho detto,  si piscia di fuori.
- allegria e in .... gli invidiosi, ha aggiunto lei facendo la mossa.

giovedì 13 settembre 2018

Silenzio, ascoltiamo il canto delle lucertole



Questi cuccioli di uomo non smettono mai di sorprendere
Stamani Giovannino piangeva disperato, il nonno lo ha licenziato.
Non so cosa ha combinato quel bimbo così affettuoso di quasi 5 anni.
Un po’ più grande del mio Guido e spesso insieme a cercare il modo di sozzarsi tutti in un batter d’occhio.
L’ ho stretto a me e mi ha detto che non lo ha fatto a posta ma il bibi ha un buco e il latte è finito tutto sul divano.
La colpa non la vuole nessuno.
Mi immagino la macchia di latte e cioccolato.
Licenziato come operaio agricolo come si usa qui per impegnare i bimbi è farli stare lontano da tablet  e TV.
Guido è ormai un anno che mi segue nei miei lavori di giardinaggio e orticoli anche facendo danni, ma pazienza.
Così al piccolo Giovanni ho proposto di assumerlo io come operaio agricolo giornaliero.
Un gelato tutti i pomeriggi e pomodorini ciliegini colti e mangiati a volontà.
Così Guido e Giovanni sono scesi con me a cercare zucchini e fiori.
Spero non si azzuffino perché tutti e due vogliono essere i primi della fila e è tutto un correre.
Non si chetano mai coi loro perché e per le spiegazioni impossibili da dare.
- perché le cavallette saltano?
- perche il melo fa le mele?
- silenzio, ho intimato, seduto sul muretto, ascoltiamo il canto delle lucertole.
pace fu, per poco … potete immaginare



mercoledì 29 agosto 2018

Annabella



Il suo musetto accattone invitava ad una carezza e per chi sapeva ad un ciuffo di erba, ghiotta di carote e mani salate da leccare.
Stamani Vladimiro è venuto in piazzetta sconsolato, commosso:
- Annabella se ne è andata, l’ho trovata morta nel suo angolo accanto alla gabbia dei conigli.
La bestiolina lo seguiva come un cagnolino mentre andava nel campo o per legna.
Lui avanti con un ramo su una spalla la roncola appesa alla cintola dietro e l’ Annabella al seguito.
Credo che non abbia mai dato capretti e nemmeno latte, compagnia a quell’uomo.
Un appuntamento obbligato ai ragazzi della borgata con le mani salate per farsi leccare le dita con la testa fuori dal cancello. Il Guido è coso giù a vedere ma tutto era compiuto e rimasto solo il suo campanaccio che non sentiremo più.
Vladi ricomprane un’altra alla fiera di fine settembre. 

lunedì 20 agosto 2018

non c'è scritto tinge


E’ passato il quindici e la settimana santa dice Gosto se ne è andata.
La Concetta nella settimana di ferro lo tiene con la cannottiera bianca e pantaloni con la piega a sedere davanti  casa, forzato far nulla.
La mano di impregnante alla palina corrimano l’ha data lunedì poi festa.
La recinzione pencolava da tutte le parti e così è venuta giù e come lasciarlo solo.
Chi ha murato i montanti, chi ha dato il legname, chi ha fissato il tutto compreso la rete. Lunedì il lavoro era finito e il Gosto ha voluto ringraziare tutti con un cartone appeso alla rete.
Lo scritto dice pressappoco così:
 - Ringrazio tutti i borgatari che mi hanno aiutato.
Il suo  scritto è infantile e ripassato con la biro più volte, un bel pensiero.
Abituati alla stampante e allo stampatello vedere il corsivo fa sorridere

domenica 5 agosto 2018

la meraviglia è rossa?



Oggi  no
Tempo addietro era proprio di color rosso
Erano anni che non veniva il cocomeraio
Stamani l’altoparlante con musica e una vice rauca chiamava al camioncino
Più per curiosità che per un vero bisogno siamo andati in diversi al camion
Tra una chiacchera e l’altra …sulla bontà del cocomero faentino tondo e verde  rigato in nero e l’anguria lunga e più chiara e come andava affettata… per lungo o tondelle
Con uno di media taglia sono tornato in casa
Poco fa a fine pranzo tirato su il cocomero dalla pilla dove uno zampillo perenne freschissimo rigenera chi allunga le mani per poi portarle alla bocca a mo di cucchiaio....
Apro,  il suo rosso non ha stupito più di tanto, con sufficienza una fetta mordicchiata nel piatto …
Meglio non pensare troppo, gli scheletri, sono dolorosi.
Ma che bello era sbrodolarsi tutti addentando quella polpa rossa compreso noccioli….
Fa caldo..


lunedì 30 luglio 2018

mani nere




Non è una nuova tribù amica indiana ma il da fare di questi giorni.
La borgata oltre che raccogliere zucchine, fagiolini e bietole l’orto da anche le more, quelle domestiche, senza pruni ma grosse come albicocche.
Così anche lo scrivente a questi giorni è un maninere.
Profumi dolciastri e invitanti a fette di pane imburrate e arricchite di marmellata di more.  A mezzogiorno no, ma domattina sono sicuro che la colazione sarà uguale per tutti. La Brigida sarà la prima a offrire le sue crostate e il Giuliano col suo sciroppo, odia il passatutto.
La cucina sotto sopra è animata all’improvviso dalla voce piagnucolante del Guido:
- Nonno è vero che le pere fanno citrulli????
- Ma chi te l’ha detto…
- Settimo
- Te che gli hai detto?
- sono scappato
- tu gli’hai a dire a Settimo…

- Oh…!!! 
- bischero…!!!



venerdì 20 luglio 2018

Caruso

Caruso è il gallo di Nella, quello che ogni mattina sveglia o almeno ci prova il pollaio e noi Aialini.
Dopo 21 giorni e forse qualche giorno in più la Nella si lamentava per le 20 uova barlacce e non schiuse.
Che Caruso abbia fatto cilecca!?!????
Bello ogni mattina la Nella col ciotolo e annaffiatoio davanti seguita dalla chioccia e i pulcini attraversare la strada per il prato.
Dietro Fonzio col secchio del magiare.
Spesso con le poche macchine fermate e i pargoletti gialli e neri in sicurezza corre fino al cancellino e poi rotolare giù per la discesa fino al prato dove scorazzare fino a sera.
Un simpatico siparietto che si ripeteva ogni mattina e ogni sera, piccole parentesi che questa estate mancheranno.
Il 3 agosto cena della borgata nella via
Scusate ma non ho foto specifiche da pubblicare.

                                             


sabato 14 luglio 2018

...memo....memo....memo....


Così scrive un’amica carissima

ciao Andrea,
che strana stagione l'estate,
aspetti, la invochi la desideri e quando arriva si maledice,
si maledice il caldo, si maledice la confusione, la  nulla facenza degli altri, e la voglia di non fare nostra,
in perenne corsa contro il tempo, contro me stessa  e contro tutto e tutti, e la tanto agognata bella stagione e ferie che mi sfiancano, che mi fa rabbia, perché fa caldo e ho la pressione bassa, che mi piace il mare e non ci posso andare.. e perché …. non lo so nemmeno io ….


Cara amica vieni a stare qualche giorno da noi all’Aiale.

ecco …

La borgata si sta riempiendo, si aprono le finestre delle case del fine settimana e estive.
Facce non nuove ma borgatari stagionali sempre più segnati dal tempo e giovani allungati anche troppo da non riconoscere.
Il cartello VENDESI sembra non interessare a nessuno e anche ai venditori che tirano avanti e indietro la persiana dove è attaccato.
La Roberta è caduta dallo scalino di casa, i suoi 96  la facevano andare adagio e così il fattaccio.  La notizia ha colto di sorpresa e il… memo,… memo… della croce rossa ha scosso tutti.
A mezzogiorno la notizia dell’avvenuta operazione al femore e che tutto è andato bene.
Spero non ci siano più imprevisti per questa estate e che tutto proceda alla grande.
Dimenticavo i volontari hanno pulito la strada che porta alla provinciale, la Brigida ha offerto crostata di lamponi a tutti.
Qui non ci vuole furia

il nuovo acquisto di Rosa


mercoledì 4 luglio 2018

Sampei


Domenica giù a Astracaccio hanno fatto la gara di pesca alla trota. Arnaldo pescatore, fortunato, stamani di buon ora è andato a pescare proprio lì per prendere quelle che i campioni hanno lasciato. Arnaldo è nato fortunato e anche il suo aspetto fisico mette bene. La sua anatomia è proprio sviluppata da quel lato che chiamano B. Già l’ho conosciuto prima per il sopranome che per il nome.
Il Culetto
Alle undici era già in piazzetta con la sua panda 4x4 con la bauliera aperta e un secchio di quelli da imbianchini pieno di belle trote fario.
Una bellezza e i suoi racconti:
 - una bellezza stamani, non rembavo a mettere l’ombrichi.
Ce ne sono stati per tutti così a mezzogiorno profumo di rosmarino per quelle fatte arrosto e di limone per quelle lesse.
Alla mia tavola tutti in fila 6 col piatto in mano ad aspettare la mia opera per liscarle.
Con la panzanella una vera goduria
Grazie Arnaldo oppss Il Culetto

lunedì 25 giugno 2018

Nhoooo!!!!!


Ho esclamato quando la curva si è aperta alla diritta della provinciale.
Appena sulla mia destra il tasso incidentato.
Fatto una decina di metri sono sceso dal trattore e messo due dita sotto il collo della povera bestia. Sinceramente ho sofferto costatando che quel corpo ancora caldo non dava segni di vita.
Vigliacchi
Scansano più rapidamente una sasso caduto nella strada che un riccio o un animale indifeso.
Al rientro i nipoti e il vicino erano sul posto e non erano discorsi di gioia.
Dava da fare a noi ortolani e giardinieri forse quel tasso,  un’occasione in più per due parole e qualche sfottò.
Una buca poco più in là lo ha accolto e una mano infantile ha posto un mazzolino di fiori di campo.
Mi sono sentito più povero

mercoledì 20 giugno 2018

casa dolce casa


Sentire il rotolare del cancello scorrevole e l’aprirsi dell’aia mi ha aperto il cuore e dato tanta energia. La portiera  e bauliera che si apre e i nipoti che come molle scappano uno all’altalena e l’altro nella casa delle bambole.
Facchino per un buon quarto d’ora mentre la moglie spegne l’allarme e attiva luce gas e acqua. Mentre sistemo la spesa nel frigo sento girare la prima lavatrice.
Nella piazzetta nel frattempo è arrivato Marcello e la Brigida.
- allora Marcello che c’è di nuovo?
- Che vuoi, è piovuto, ha fatto freddo e il Bruno a bacchettato il tasso l’ha trovato che razzolava tra il radicchio e cicoria. La Brigida poi ha trovato un gatto morto in casa.
Vi spiego la nonna Brigida è una borgatara ma l’inverno lo passa dalla figlia in Francia, molto probabilmente quando ha chiuso casa a ottobre il gatto è rimasto rinchiuso.
- L’ho qui, toccandosi il cuore, due giorni che non dormo, povera bestia.
cercava conforto la Brigida piegando la testa al petto della mia lei.
A cena sorpresa un caro figlioccio con tante cose da raccontare.

venerdì 8 giugno 2018

ci risiamo

Chi passa di qui poteva notare un via vai di borgatari con gli occhi attenti ad osservare la lunga recinzione che praticamente circonda la borgata. Nottetempo da più giorni un intruso entra nei recinti e fa mambassa di verdure.
 La questione è il saperla raccontare meglio di altri. Marcello continuava a dire da giorni addietro che il suo sedano è meglio di quello di Gino.
- Consolati pure con questi complimenti al tuo sedano, il mio è ancora tutto in piedi mentre il tuo è rasato a zero. Rispondeva il Gino
Poi anche Gino avanzava gli stessi complimenti del suo sedano migliore del mio.
Stamani ho capito l’arcano, i due vicini parlavano della bestiaccia che notte tempo si mangiava il sedano, facendosi da quello di Marcello e finito quello, l’erbivoro si era occupato con quello di Gino e finito il suo era toccato al mio.
Forse nella scelta facendosi dal più bello e buono fino all’ultimo in quanto a rigogliosità e bontà, il mio forse.
Ora il sedano è finito.


Il buco si troverà alla fine, ma da me la bestia forse un tasso o un istrice ha fatto di più, si è scavato un profondo buco nel ciglio; voglia mettere casa da me?
Stasera fino a tardi saremo a vigilare e domattina molto presto ancora sul pezzo.
Se la fortuna ci assiste gli faremo prendere una tale paura da ripensarci a oltrepassare il recinto

mercoledì 30 maggio 2018

Un paio di giri di vino


Stamani verso le 10 come si sul dire un fulmine a ciel sereno. Un colpo secco inatteso da scuotere e chiedersi cosa sia successo. Il lampo non si è visto ma la fiammata sulla quercia sopra la borgata è rimasta per un po’ e dopo il pennacchio di fumo.
 Di lì a poco la Rosi si è affacciata chiedendo se anche a noi funzionava il telefono.

Poi è stata la volta dell’Assuntina mentre Matteo smanettava sul cellulare diceva è saltato il campo. In poco tempo mi sono reso conto in quanti anche attempati sono attaccati a questi Androidi e crisi di astinenza wsap. Più d’uno attraverso il telefono fisso ha chiesto informazioni ottenendo poche e impotenti risposte. Simpatica la cosa, perché chi aveva ancora il fisso ha dovuto cedere la cornetta a mamme che rassicuravano i figli, a nonne che rassicuravano nipoti e parentado. Non ho potuto anch’io capacitarmi e rendermi conto di essere al buoi. Nel pomeriggio è piovuto e con Giacomo siamo andati a vedere che combinava Marcello. Travasava il vino dalla damigiana e una bella fila di fiaschi. Non nego che c’è scappato un paio di giri di bicchieri per rassicurare il Marcello che beveva bene  con quel rosso.
 Stasera alle 17e 45 i trilli e segnali acustici ogni dove. Anche questa è passata, strano ma la mia fibra non ha mai cessato di funzionare.

lunedì 21 maggio 2018

due bottiglie di vernaccia


Anche quest’anno con la fioritura delle acacie, robinie, sono arrivati i camion con decine e decine di alveari. Sono ben organizzati: su pancali 4 alveari ben legati e il lungo braccio del camion fa presto a collocarli nelle piazzole precedentemente preparate.
La solita telefonata agli inizi di maggio:
- siamo Lapai ci sono problemi per riportare le api come l’altro anno?
- fate pure ma venite a ripulire e spianare.
- bene ci pensiamo noi
tre giorni fa alla sera non era arrivato nulla ma la mattina dopo tutto come mi aspettavo. Notte tempo hanno trasferito gli alveari da San Gimignano al fondo valle.
Per quindici giorni saranno lì e dopo qui più in alto dove le acacie fioriscono dopo.
Rimarranno qui anche per la fioritura dei tigli poi su nelle abetaie per i fiore di pino e abeti per poi tornare sotto casa per i fiori di castagno.
Speriamo in un buon raccolto e che il tempo sia clemente che non piova per permettere alle api di uscire.
Al cancello di casa hanno lasciato due bottiglie di Vernaccia


giovedì 17 maggio 2018

Tradizioni lasciamo perdere


La natura se non controllata si riprende quello che era suo e così è successo ad un sito storico vicino a casa mia
Il poggio della Torricella e il nome già dice tutto
Su quella sommità centro tra due piccole valli quello del torrente Liesina e l’altro del Lima, forse prima di Cristo esisteva una torre con annessa cappella.La torre a vigilare il passare di galli e liguri la cappella venuta dopo per dare conforto a quella gente.
La natura si è ripresa quello preso dall’uomo e anche l’uomo ci ha messo del suo:portando via pietre. Sta di fatto che adesso solo un bosco di ceduo di castagno domina quel posto. Fino a una decina di anni fa una croce ricordava il lontano presidio e era meta di processione di erogazioni in questo periodo.
Tempo fa per fare due passi ebbi l’occasione di passare da quelle parti e con sorpresa notai che la croce non c’era più e solo una pietra con incavo rimaneva in quel luogo.
Domenica Ascensione con in spalle la croce, il mio Golgota, e moglie al seguito ho ripristinato quella croce, rinforzando la base con una piramide di pietre.



venerdì 11 maggio 2018

una caraffa d'acqua


Oltre la mansarda una porta si apre sul resto della parte superiore dalla casa, la soffitta, non ristrutturata, ma ampia e piena di tanta fatica buttata per ricoverarci tata di quella roba che se buttata al tempo debito avevamo guadagnato un tanto.
L’unico angolo che sfruttiamo ogni autunno è lo spazio sotto il lucernaio per il ricovero delle tante piante grasse, ma il resto nemmeno da mettere su sito SUBITO per disfarsene velocemente. Le piante grasse con metà di marzo sono state portate giù in giardino, sotto il portico e negli angoli più riparati del contorno casa.
Vi potete immaginare la mia sorpresa nel vedere che il vaso del cimbilim è rimasto lì. L’ultima volta un mese e mezzo fa quando avevo dissetato la pianta con una caraffa d’acqua mi ero promesso di portarla giù accanto ai limoni sotto il portico.
Guardate che bella fioritura nonostante l’abbandono mi ha dato?
5 tralci di fiori bianchi con sfumature in rosa.
Il tempo…
lo scrivente si tortura tra impegni e progetti, preventivi e previsioni mentre la natura ha più certezze di noi, guidata da meno chiacchere e più ragioni di vita
non smette di meravigliarci.

venerdì 4 maggio 2018

La merla curiosa

Piove da due giorni, non grandi scrosci ma un andare piano persistente con sprazzi ventosi e di sole, ecco come si presenta la mia montagna in questi primi giorni di maggio . Tutta verde tenue delle prime foglioline messe dai faggi al verde dei prati non troppo ospiti di fiori. Il giardino è stato rasato prima che cambiasse tempo e adesso non resta nei momenti di sole che raccogliere i fiori delle camelie che appesantiti dalla pioggia cadono sul prato. Lungo la siepe di ceraso attirano la mia attenzione diversi gusci di piccole uova rosastre, le conosco bene sono di nido di merlo. Si sono schiuse e nuova vita è presente vicino a casa.
Più giorni ormai che seguivo il pedinare di una femmina e lo svolazzare di becco giallo ecco spiegato il dilemma.
Sufficiente che mi avvicini al rosmarino appoggiato alla tuia che svolazza via la femmina.
Bene non avvicinarsi e tenere a freno la curiosità e guai a parlarne in casa correrebbero tutti a vedere i nascituri. La femmina pena poco a sdegnarsi e abbandonare i piccoli.
Sorrido soddisfatto merito anche la pace che regna in questo angolo e che rende sicuro anche il nidificare.

sabato 21 aprile 2018

festa


Marcello saliva su dalla Sassai per arrivare alla borgata
C’è festa oggi su nella piazzetta, si inaugura oggi la nuova fontana
La strada è ripida e il fondo pieno di sassi per la selciatura saltata dalle numerose piogge del passato inverno
Quando è entrato in casa avevo il pane appoggiato al petto per farne più fette per i commensali.
-        -  Posso
-         Vieni, mettiti  qui , allungando una siepe
La mia Lei intanto si era alzata per prendere un bicchiere
- Hai mangiato?
- Si un boccone e sono venuto su
Cosi si era aggiunto un piatto e lo stufato di coniglio con olive era finito tutto lì
-         - La Marisa ha subito un furto ieri l’altro, sono passati con una scala dal dietro
Aveva stupito Marcello
-        -  Non siamo più sicuri nemmeno fra questi monti…
-          
La fontana è stata inaugurata verso le 16 e per primo per un marchingegno ha buttato vino fino alle 18 poi acqua fresca  di sorgente.
La borgata ha fatto festa con dolci e arrotando un coltello prima su formaggio e prosciutto.
Il Giacomo con la fisarmonica ha suonato fino a mezzanotte.

venerdì 13 aprile 2018

sole


Sole da non crederci stamani e il sorriso che affiora sulle labbra aprendo la finestra e la persiana. Fermo a godermi l’azzurro non acceso, ma il giusto celeste e ammirare ancora i monti brulli, spogli.
La borgata non è silenziosa ma tanti canti e stornelli riempiono l’aria.
Merli, capinere, fringuelli…cince… danno il meglio di se.
Chi sa se dietro casa sugli ultimi campi gruppi di cerbiatti è a pascolare?
La mattina prosegue giù nella strada vicinale che porta al Pontel’Rosso.
Il trattore scende allegro sulla terra ancora bagnata e qua e la mucchi di foglie accumulate dallo scorrere della pioggia dei giorni scorsi.
Il torrente è pieno d’acqua ma non in piena, ormai la notte passata ha calmato la furia. Ne ha fatto le spese un pioppo di diversi anni, crollato di traverso. L’acqua ha mangiato la terra alla base e è crollato sul torrente.
L’aveva piantato il nonno e ricordo bene quella frasca appuntita piantata giù a forza e adesso diventata albero dritto e grosso, 60 centimetri di diametro. A quei giorni il nonno le chiamava frasche poi ho letto il loro nome è talee.
I prossimi giorni con la dovuta attrezzatura il grande pioppo sarà legname da segheria e da camino.
Sole non ci fregare ancora rimani

Foto di questa estate


mercoledì 4 aprile 2018

villa dell'Incoronata


La grondaia gocciola stamani e solo ben schiacciati contro la facciata si rischia di non bagnarsi, piove di quella fine. L’appuntamento era per le 9 ma Piero ritarda, sempre puntuale, però devo ammettere. La piana dinanzi a me è avvolte nella pioggia con foschia molto intensa verso il fondo valle dove la vista stenta a decifrare i particolari. Il campanile del duomo di Pistoia si vede a fatica e solo i cipressi di fianco sono più verdi del solito e ben in mostra di se.
Eccolo e infilata la grossa chiave nel portone ligneo cigolando si apre.
La vecchia e abbandonata casa colonica si presenta con un grosso stanzone vuoto con un bell’impiantito di cotto e due grosse finestre in facciata. Piero si prodiga a spiegarmi, ma non sento più il suo chiacchierare:
Un immagine 80x 60 mi ha preso, una litografia di una bellezza rara.
Mi rapisco in quei volti, in quella posa plastica….

lunedì 26 marzo 2018

stamani sole



Bello rosolarmi al sole sulla panca appoggiata alla casa fuori vento. La neve si è sciolta nonostante che la temperatura non sia cresciuta molto. Rimane ghiacciata nelle conche e nelle grinze tra campi e cigli. Un verde ancora stanco, provato in attesa di un sole più caldo.
Due passi e sono sceso nei campi dopo mesi.
Ha gemme gonfie solo il ciliegio, ma che più salta agli occhi ancora la terra gonfiata dal ghiaccio che scricchiola al passo.
Qua e la ciuffi di maggiorana  spontanea e ciocche di radicchio. Ho cercato e trovato il coltello serramanico che porto sempre con me e colto queste prime godurie primaverili.
La tasca del giaccone dopo una cerca attenta si è riempita.
Oggi saranno contese alla tavola del lunedì di passiona

mercoledì 21 marzo 2018

vento

Viene da dietro casa, insacca nella strettoia tra la casa mia e quello di Dante.
Compresso nel cunicolo  si allarga con foga nella piazzetta sbatacchiando tutte le piante nei vasi. Le poche fogli rastrellate al suo andare sono tutte sotto la rete che protegge le aiuole dal razzolare dei gatti.
Tutto è nel sibilo, null’altro posso ascoltare, né macchine ne passare di borgatari frettolosi. Un contorcersi rumoroso di lamiere giù alla capanna di Gosto. Rimane la finestra col mio sguardo fisso sull’ondeggiare dell’abete infondo al giardino, la quercia spoglia non offre resistenza e ferma se ne sta.
Il cielo si è rasserenato e nuvole ora bianche sembra prenderla con calma.
Non corrono ma lente passano dal tetto dell’ Assuntina fino a scomparire ai miei occhi dietro la canale che delimita il mio sguardo.
Rimango fermo a guardare nel tepore del mio camino alle spalle.

giovedì 15 marzo 2018

Quando il cielo...?


Troppo nera questa notte
Nuvole come tende tirate fino in fondo all’orizzonte impediscono di allargare il cuore. Giorni e giorni di nuvole basse e nebbia che sale dal fondo valle, risultato: non solo luna assente perché in crescendo, nemmeno una stella fuggiasca.
Freddi ricordo di un cielo che sembrava cadesse da tanta era la sua luminescenza.
Sirio con le sue sfumature azzurre e violacee e il resto di un giallo smagliante. Da perdersi tracciando linee immaginarie tra le varie costellazioni e costruire ora Orione, ora Pegaso, ora il Piccolo Carro.
Correre verso il Nord e cercare la Polare, eccola con un sorriso di soddisfazione.
Aguzzare la vista per cercare satelliti che solcano il cielo e seguirli fino all’orizzonte e il massimo essere sorpresi da una stella cadente.
Quando cielo tirerai quella tenda e ci mostrerai il tuo splendore?
Permetti a questi giorni equinoziali magici pieni di strascichi di luminescenze lattee di indorare  ogni pensiero che si perde in quell’immenso.

martedì 6 marzo 2018

caffe' caldo


Lunghe le giornate quando nevica e piove.
La valle si chiude e resta poco da fare oltre attizzare il fuoco nel camino.
La finestra diventa la cornice di un quadro visto troppe volte e finisce x annoiare.
 Sono sceso in garage officina a pensare di ingannare il tempo con qualche fantasia. Il legno non manca come gli attrezzi.
Accesa la sera a nastro il sibilo ha squarciato il silenzio della borgata. Un riccio l’idea e così anche il pialletto ha sibilato.
Di lì a poco è arrivato Gosto seguito da Carlino. Anime in pena dopo 15 gg di far nulla. Due chiacchiere sulle elezioni e sugli ultimi morti a Firenze.
Gosto non ha potuto non dire pensieroso della sua Concetta che ha 90 ha deciso di farsi le analisi. Non so se siamo riusciti a fargli capire che la prevenzione è importante. Un bel caffè caldo portato dalla mia Lei ci ha fatto cambiare discorso. 

mercoledì 28 febbraio 2018

mi ha ferito

Non si può non avere rispetto per chi non si può difendere
Chi spontaneamente da solo tutto per noi
Non pensavo di soffrire vedendo lo scempio che mani senza scrupoli hanno fatto al bosco vicino a casa.
Verrebbe la voglia di mollare tutto
Solo a sprovveduti e incapaci di guardarsi intorno può sfuggire un simile spettacolo.
L’abbandonare ingombranti vicino ai cassonetti è già un gesto indisciplinato, ma buttare un intero divano letto giù nel bosco credo che non abbia giustificazioni.
Sono passati giorni forse un mese dal fatto e al divano si è aggiunta una damigiana usata per il vino.
Credo a chi compete il rimuovere non muoverà foglia anche se è bel visibile dalla statale l’abbandono.
Mi sono promesso avendo i mezzi di tirarlo su e portarlo nell’isola specifica.

martedì 20 febbraio 2018

vieni Andrea

Così mi chiamava Gilbertoietro quando sentiva la mia voce sotto il portico.
Era tempo fa, quando ero incantato dall’abilità di Gilberto di maneggiare legno, giunchi, salci e vimini.
Ricordo che quella mattina aveva per le mani una sedia da impagliare. Ore a osservare quanta pazienza e ricerca della perfezione di quell’uomo. Tornato dal Venezzuela dove aveva trascorso i migliori anni della sua vita adesso godeva di una pensione e il suo tempo non lo buttava.
- Prova Andrea
Così ho appreso quell’arte, arte perché è facile farlo ma bene e con intrecci diversi è un’arte.
A distanza di tempo forse 20 anni un’altra occasione per tornare sotto quel portico e ricordare Gilberto e la sua arte e i suoi racconti.
Quattro francesine di un amico al quale non ho potuto dire di no.
La prima sedia così, così ma poi il lavoro è filato.
Gilberto chi sa se anche la su insegni agli angeli a intrecciare giunchi e paglia…

mercoledì 14 febbraio 2018

la Carretta malata

Nell mia  borgata certe abitudini prima o poi diventano una curiosità.
Gosto da tempo gira sempre qua e là con la carretta, una simbiosi curiosa per ogni cosa. La cerratta: per andare alla fonte per una boccia d’acqua con, così per governare le tre galline e portare un cesto di insalata.
Il massimo quando porta la cenere del camino nell’orto che lascia una scia lungo tutta la strada. La sua inseparabile carretta ha un buco, non solo per la vetusta età ma anche per l’uso continuo.
Così stamani mi ha sorpreso quando per primo ho visto la carretta poi lui entrare nel garage officina.
- Andrea avrei bisogno di un piacere, pagando, mi metteresti una toppa alla carretta?
Come dire di no a Gosto, lui, non dice mai di no anche vista la sua età si chiede solo come sta e se la Concetta che lo fa ammattire sempre.
Ho cercato una lamiera ritagliata da un pezzo di grondaia e martellata sulla curva carretta.
Con 8 rivetti è andata perfettamente al suo posto, bella stabile.
Gosto ha sorriso e ha fatto il gesto di tirare fuori il borsellino.
- Non ci provare! Mi offenderesti
- Grazie Andrea, con un sorriso
la più bella ricompensa non ci poteva essere.

mercoledì 7 febbraio 2018

il fosso ha fatto il birbante

Ieri è nevicato di brutto poi in tarda serata il vento è cambiato e lo scirocco ha portato la pioggia
Il fosso è ingrossato con la neve che struggeva e la pioggia e è andato di fuori, là al ponticello dalla parte più bassa
Ha smosso un po’ di massiccita e il troco di parata la parte di sotto è andato di traverso.
La strada che porta al paesello c’è piccola ma asfaltata.Il sentiero che taglia dai boschi attraversa il fosso su un ponticello di 4 tronchi affiancati con la ringhiera solo ad una parte.
Speriamo che il tempo migliori.
Nel pomeriggio verrà anche Franco e spero di riposizionare il tronco e risistemate la massiccita smossa con qulache palata di ghiaia. Due colpi di mazza e il resto vedremo, ma la sistemazione sarò questa tarda primavera.

lunedì 29 gennaio 2018

uno sfottò rinascimentale

Gli sfottò erano in auge anche in pieno rinascimento e ne è una prova proprio in Firenze la culla di quel periodo culturale.
Il duomo di Firenze, credo l’abbiate in mente tutti, ecco proprio lì c’è uno sfottò.
Mappa
Esterno della cattedrale lato sinistro dove la navata si congiunge con le cupole laterali, la chiesa è a forma di croce.
Sotto il ricamo che po da luogo al tetto ci sono tre archi e nello sguancio tra il secondo e il terzo una macchia bianca.
Con una attenta osservazione si possono  scorgere due corna e un muso il tutto in marmo bianco di Carrara, un toro.
Si racconta che nella casa di fronte abitasse un fornaio con una moglie molto avvenente.
Come sapete il fornaio la notte panifica e la moglie se la intendeva col mastro muratore che tirava su la facciata del duomo.
Lo sfottò, il mastro fece scolpire la testa di un toro cornuto e lo face murare lì di fronte alla finestra del fornaio.
Il poveretto così ogni volta che si affacciava non poteva fare a meno di consolarsi con quella vista.
Se capitate a Firenze munitevi di pazienza e cercatelo.

giovedì 25 gennaio 2018

tempo barlaccio


Stamani il tempo non promette nulla di buono, la valle si è chiusa.
Nebbia che sale e nubi basse, niente di buono.
Il bar chiuso per incidente della barista e saltato l’appuntamento con la comune di passatempo
e allora
Sono appena tornato da Giovanni il pastore.
lasciato il pik dopo venti minuti di salita tra faggi e abeti l’ho trovato intento ad assistere il parto della Bianchina.
Bello camminare, lascia il tempo di pensare, di immaginare e ricordare.
Tempi di nascita, Pasqua è vicina e per chi fa questo lavoro è il tempo della raccolta.
Credo che conosca per nome tutte le pecore un centinaio più le capre.
Siamo scesi giù insieme, lui con l’agnello in braccio e la Bianchi dietro.
Li porta nella nurs dove un belato infantile ci ha accolto.
Allungato la mano oltre lo steccato divisorio sono stato accarezzato da diverse lingue calde e ruvide.
Buona la ricotta fresca su pane abbrustolito.

lunedì 15 gennaio 2018

Come sei lunga bimba mia

Fino all’ora l’avevo sempre vista in macchi a metà busto
Un saluto con la mano e tutt’al’più due parole a finestrino semi aperto.
La Galina è arrivata nella borgata dopo l’Epifania, figlia adottata da Attilio.
Quando si è messo con la Russa ha dovuto prendere tutto il pacco,sembra che vada alla grande il menage familiare.
L’altra mattina quando mi ha chiamato ero sotto il PIK ha fare manutenzione con un tappo dell’olio che non voleva svitarsi.
- Andrea
Con la coda dell’occhio ho visto due stivaletti e mi sono tirato su.
Ho dovuto tirare indietro la testa dallo stupore, Galina è almeno un metro e novanta, bionda con un sorriso speciale
- Ammazza bimba come sei lunga!!!!!
Il suo sorriso è venuto ancor più luminoso:
-Babbo lasciato a Bologna?
- Si, ha tanto lavoro.
Appoggiato alla turbina spazzaneve ci siamo conosciuti meglio con più di due chiacchere. Una ragazza speciale e senz’altro si troverà alla grande tra noi:
- oggi ti aspetto per il cicchetto sul muretto dalla Rosalba!!!!

venerdì 12 gennaio 2018

buona notte piccolo

Tanto tempo fa si racconta che un piccolo fringuello sfuggi dalle fauci di un feroce gatto, ma riportò la frattura di un’ala. Poverello il tempo passava ma l’ala non accennava a permettergli di volare a lungo.Si avvicinava l’autunno il tempo di lasciare le foreste Celtiche del nord e volare in lidi più caldi.
Decise di chiedere rifugio ad un grosso faggio ma il signor faggio lo schernì:
- non ho tempo da perdere con i pidocchi
La quercia:
_ ho da pensare alle ghiande quasi mature
Il ciliegio:
- ho da colorarmi tutto e fare una bella figura per questo novembre
Il castagno:
- ho troppo da pensare a questi cardi e alle castagne
Il Frassino:
- Ho da frustare l’aria quando tira vento
Il Nocciolo:
- ho i primi fiori da tirare su
Il fringuello infine si rivolse al vecchio e curvo pino
Commosso lo accolse in una piega del tronco e così affrontarono il rigido inverno
ma…..la madre Natura che aveva ascoltato tutta la storia fu implacabile, punì quegli alberi così poco ospitale facendogli cadere tutte le foglie.
Il pino si sentì fiero di conservare i suoi aghi così a lungo beffeggiato da tutti gli alberi e arbusti del bosco.
Buon Gennaio voi cavalieri del web che passate di qui